Gentili Clienti,
di seguito una breve sintesi della normativa sul contratto a tempo determinato in visione delle modifiche del Decreto Lavoro.
L’assunzione a tempo determinato è possibile per un massimo di 12 mesi senza alcuna motivazione, in caso di proroga oltre i 12 mesi è sempre necessario inserire delle causali; con le modifiche che saranno apportate ai tempi determinati dal nuovo decreto lavoro le proroghe oltre i 12 mesi e fino ad un massimo di 24 saranno più facili.
LA SITUAZIONE ATTUALE:
ad oggi vi è la possibilità di prorogare i tempi determinati oltre i 12 mesi, ricorrendo alle causali stabilite dalla normativa.
Le causali furono introdotte dal Dlgs 81/2015 con la finalità di limitare il ricorso delle proroghe e dei rinnovi, purtroppo la formulazione delle stesse è talmente restrittiva che di fatto impedisce la proroga oltre i 12 mesi e rendono impossibili le riassunzioni a termine di soggetti già assunti a tempo determinato.
La possibilità di prorogare o rinnovare il tempo determinato è possibile in due casi:
1) quando il lavoratore a termine viene impiegato per una attività estranea a quella ordinaria del datore di lavoro, un datore di lavoro fa svolgere al lavoratore attività diverse rispetto a quella normale, cosa inverosimile;
2) di fronte a incrementi imprevedibili e significativi di attività, è evidente che dimostrare un evento imprevedibile e significativo è impraticabile.
LE NUOVE CAUSALI ATTUALMENTE IN BOZZA
Ci sono due nuove strade che consentiranno le proroghe e i rinnovi fino a 24 mesi:
- le motivazioni affidate ai contratti collettivi, sia quelli a livello nazionale stipulati dai sindacati comparativamente più rappresentativi che quelli stipulati a livello aziendale dalle RSA RSU.
E’ più probabile che sarà la contrattazione aziendale a consentire la previsione di causali che permetteranno proroghe e rinnovi, proprio perché a livello aziendale sarà più semplice individuare quali sono le specifiche esigenze legate alla produzione. La norma rinvia al contratto collettivo nazionale con richiesta di individuare specifiche causale, ma il legislatore non entra nel dettaglio della specificità delle esigenze.
- le motivazioni affidate ad accordi individuali certificati, in assenza di intervento nazionale e/o aziendale il datore di lavoro deve individuare specifiche esigenze organizzative,tecniche produttive che giustificano la proroga o il rinnovo del tempo determinato.
Finché non opereranno i contratti collettivi l’autonomia individuale potrà intervenire dettagliando le motivazioni specifiche della proroga, inoltre le commissioni di vigilanza dovranno certificare la genuinità del contratto prorogato.
Il Decreto Lavoro sarà al vaglio del Consiglio dei Ministri del 01/05/2023.
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